Scheda XIX: Zoagli, casa di via Garibaldi 20/ via Garibaldi 24

Ultima modifica 5 agosto 2024

* La descrizione di spazi ed elementi architettonici è limitata a quanto visibile dall’esterno del parco. Non è stato possibile, per ora, effettuare la lettura ravvicinata dell’interessante edificio.

Sul pendio immediatamente a est del borgo di Zoagli, nella zona sovrastante la stazione ferroviaria e nello spazio di poche decine di metri, si concentrano alcuni interessanti esempi di edifici ottocenteschi e novecenteschi (cfr. scheda XVI, scheda XVIII), tra i quali un edificio a pianta a “T” detto “La Villetta”, circondato da un ampio e lussureggiante parco.

Della villa risultano visibili i fronti sud, est e nord. Il primo è scandito in tre ordini, dei quali i due inferiori corrispondono a una loggetta architravata nel settore inferiore e archivoltata nel superiore, impreziosita da belle vetrate multicolori e da doccioni a forma di teste di leone.

A sud (via Garibaldi 20) si trova quello che una volta doveva essere l’accesso principale dell’edificio, al quale oggi è preferito quello sul lato ovest (via Garibaldi 24), preceduto da un piccolo sagrato a due colori. Il settore nord dell’edificio è interessato da corpi eccedenti a latere a mòdi breve transetto; un aggetto poligonale e bucato da una monofora percorre in verticale il fronte nord.

L’edificio, dalle dimensioni contenute e, sul piano icnografico, vagamente ispirato all’architettura ecclesiastica, sembra aver preservato i propri caratteri originari di unitarietà e organicità. La casa, a differenza dell’esempio di via Aurelia 69 (cfr. scheda XVI), ha un “verso”: all’ingresso, curato e arricchito in senso decorativo, fa riscontro il retro, non meno piacevole ma deciso nel concludere i volumi.

La compattezza dell’edificio, peraltro, risulta movimentata dalla bicromia della muratura, dipinta a fondo rosa con profili bianchi che sottolineano strutture architettoniche portanti, cantonali e bucature raggiungendo un effetto di graziosa e delicata raffinatezza, senza aspirare alla monumentalità propria della vicinissima villa di via Aurelia 80 (cfr. scheda XVII) o, ancora, di quella di via Aurelia 69 (cfr. scheda XVI).

Se quest’ultima si pone, tendenzialmente, sulla linea “floreale”, sebbene temperata da un’ispirazione monumentale e da richiami al repertorio classico, “La Villetta” percorre con misura l’altro versante dell’Art Nouveau, quello “modernista”, che porta l’inventiva fantastica del Liberty a un alto grado di rigore e stilizzazione. In questo senso si apparenta alla villa di via Aurelia 226, datata 1926, della quale sembra riproporre in forma molto simile la vetrata, e soprattutto all’ingresso monumentale delle ville di via Aurelia 358 e 359, che potrebbe essere riconducibile alla stesso progettista della “Villetta” e che, tra l’altro, è pure preceduto da un minuscolo sagrato.

Bibliografia non reperita

Redatto da:    Silvia Vallini
Revisione da:    Colette Bozzo Dufour
Data:    22/2/2002


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