Scheda IX: Parco Merello, loc. Parco Merello 39-40 (Villa Merello)
Ultima modifica 5 agosto 2024
L’edificio, ubicato a ponente del borgo di Zoagli, è adiacente a un percorso vicinale che, dipartendosi dalla via Aurelia a ponente di Zoagli, sale alla chiesa di San Pantaleo.
Visibile dalla zona di San Pantaleo, dalla zona del Castellaro, dalla via Aurelia a levante di Zoagli, il monumento caratterizza il paesaggio con la sua vistosa presenza.
La costruzione corona un vasto parco, lottizzato, in massima parte, per l’edilizia e si trova, in linea d’aria, di fronte al cosiddetto Castello di Sem Benelli, di Giuseppe Mancini, costruito nel 1914 (cfr. scheda VIII).
Villa Merello, invece, è stata costruita nel 1913 da Gino Coppedè (1866-1927), architetto, decoratore e scultore che sviluppò, assieme ai fratelli Adolfo e Carlo, un particolare stile decorativo (“stile Coppedè”) in cui si fondono elementi derivati da vari stili storici (soprattutto romanico e gotico ma anche rinascimentale e barocco).
L’attività artistica di Coppedè si sviluppò dapprima nel campo della decorazione e della scultura in legno, in seguito si rivolse all’architettura, con la costruzione del castello MacKenzie a Genova fra 1897 e 1902.
Villa Merello presenta pianta poligonale irregolare e alzato impostato su due piani.
Il primo piano è caratterizzato da un’ampia terrazza in parte coperta con spioventi sostenuti da colonnine su tutto il perimetro, a esclusione del prospetto nord. Le pareti interne della loggia sono affrescate, con ogni probabilità, dal pittore Enzo Bifoli, per le strette analogie con le decorazioni dell’atrio di Palazzo Zuccarino, costruito da Gino Coppedè in via Maragliano a Genova nel 1906-1907.
Il prospetto sud del secondo piano è anch’esso terrazzato e scandito da lesene che inquadrano tre specchiature e due finestre; questa parte, tuttavia, dal confronto con foto d’epoca appare totalmente ristrutturata e rialzata nella parte esterna e, ormai, del tutto priva dell’originaria decorazione a scacchi. Sopra il coronamento è posta una serie di quattro statue.
Il complesso è sovrastato da un corpo slanciato a mòdi torre, a due piani, che richiama immediatamente l’attenzione dell’osservatore.
Il piano inferiore riceve luce da finestre inquadrate da specchiature a sesto acuto, il superiore, impostato su quattro mensole per lato, da finestroni rettangolari.
Le superfici esterne interamente intonacate e dipinte, l’alternanza dei pieni e dei vuoti, la presenza di sculture contribuiscono a creare un effetto d’insieme d’impronta decisamente decorativa; è limitata, peraltro, l’esasperazione nel trattamento plastico-chiaroscurale delle superfici tipica di alcune realizzazioni di Coppedè (il già citato Castello Mackenzie a Genova, Villa Biancardi a Codogno, Villa Cattaneo a Lugano, Villa Canali ancora a Genova) e dello stesso Castello di Sem Benelli.
Analogie sembrano riscontrabili, invece, con la maggior sobrietà di Villa già Odero (oggi Ardissone-Costa) a Portofino, costruzione parallelepipeda su tre piani, coronata da una torretta e circondata da una loggia.
La Villa Merello è attualmente oggetto di un intervento manutentivo.
Bibliografia
- 1982
R. Bossaglia, M. Cozzi, I Coppedè, Sagep, Genova, p. 205. - 1993
P. Gennaro, Gino Coppedè e il Tigullio, "La Piazzetta", a. III, n. 9, marzo, p. 3.
Redatto da: Silvia Vallini
Revisionato da: Colette Bozzo Dufour
Data: 22/2/2002