Architettura a Zoagli

Ultima modifica 30 luglio 2024

Zoagli fu abitata fin dal periodo preistorico quando gli uomini costruivano i “castellari”: dei pianori racchiusi entro mura di pietre accatastate dove ricoveravano le loro famiglie e le loro greggi in capanni di legno e fogliame. Si sono trovati reperti dell’epoca nella zona del Castellaro in località S.Pantaleo e sicuramente zona antropizzata in tempi lontani fu anche il m:te Castello per la tipica conformazione della cima ed il toponimo.

Il territorio dell’attuale Comune di Zoagli fu abitato in maniera continuativa: nel periodo romano fu attraversata dalla Via Scaura che lungo il tratto territoriale presentava almeno due statio di cui una elevata a castrum a S.Pietro di Rovereto e fu chiamata “ Ad solaria” come evidenziato nella tavola Peutingeriana. Rimangono ad oggi più località che ne prendono il nome, oltre al cognome Solari che è tuttora molto comune.

Oggi è difficile riconoscere eventuali costruzioni del periodo romano, in quanto nel tempo le abitazioni e le strade furono rifatte e riparate più volte nel lungo percorso dei secoli.

Rimane però evidente il tessuto urbanistico e le tipiche costruzioni medievali che si incontrano sulle colline. Case semplici con muri in pietra molto possenti che diminuiscono in spessore man mano che i piani si alzano, normalmente di due piani sopra al piano terra, spesso ammassate a costituire una sorta di borgo per poter economizzare la costruzione di pareti ma soprattutto per essere vicini in caso di attacchi sferrati dai pirati che vagavano nel Mar Mediterraneo che al tempo avevano quale loro base operativa Frassinetto, l’attuale Saint-Tropez.

L’ architettura rimane legata nel tempo a questa struttura, mentre sul territorio si costruiscono le “fasce” : un sistema di terrazzamenti costituito da alti muri in pietra che permette di rendere coltivabile le pendici dei monti fortemente acclivi. Questo ciclopico lavoro ha modificato il paesaggio rendendolo così fruibile sia sotto l’aspetto abitativo che agricolo. Di fatto, gran parte del nostro territorio è di per sé un artefatto, costituendo la maggiore opera architettonica che si possa ammirare nel nostro comune. L’abbandono dell’agricoltura crea oggi dei problemi di natura anche idrogeologica sui versanti in quanto, le parti non più custodite e monitorate, subiscono l’aggressione degli eventi atmosferici e delle piante infestanti che soffocano gli antichi oliveti.

Con il passare dei secoli si costruiscono strade di comunicazione tra le varie frazioni di collina ed il centro, ma alla Via Aurelia che collega alle città costiere si aggiungono altre vie interne che portano altre giogo, verso le vallate retrostanti, che permettono scambi commerciali e di forza lavoro. Spesso erano sentieri ma sono rimaste ancora oggi lunghi tratti di mulattiere realizzate in “risseu” una pavimentazione costruita con pietre scistose che sono posizionate ravvicinate: la superficie di calpestio è quindi il fianco della lastra e non la parte piana. Questo sistema rende più resistente il tessuto di pavimentazione e più facile la percorrenza ai muli essendo i percorsi spesso in forte pendenza.

Nel 1500, dopo la razzia in Rapallo nel feroce pirata africano Dragut, si costruiscono ai lati dello scalo di Zoagli (oggi Piazza) due torri di difesa, che saranno poi, l’effigie e simbolo del Comune.

A S.Pietro di Rovereto si ergono ville e palazzi di notevole bellezza, è uno dei pochi insediamenti di crinale rivolto a mare e nel 1700 abbellisce la chiesa, da poco ingrandita, con un policromo e ricco sagrato in “risseu” composto da piccoli sassi di mare di 5 colori diversi a definire rosoni e fiori stilizzati.

Anche il centro di Zoagli si arricchisce di ville patrizie: palazzo Merello, Durazzo, Sauli, Piaggio ed altri. Nella seconda metà dell’Ottocento viene costruita la ferrovia che causa l’abbattimento di alcune case ma soprattutto la distruzione dell’Oratorio di Santa Caterina sede della maggiore Confraternita di Zoagli.

Fu costruita anche la “camionale” che prese il nome di Via Aurelia anche se sul nostro territorio in pochi tratti ne condivide il tracciato.

A fine ‘800 la Riviera viene scoperta come luogo turistico dagli stranieri, fino ad allora furono solo le ricche famiglie genovesi a costruire ville di vacanza, a Zoagli sono gli svizzeri e gli inglesi i primi ad arrivare. Si costruiscono bellissimi edifici in stile Liberty: Villa Merello l’Hotel Nave, il Castello di Sem Benelli, VillettaVicini, Villa Capurro.

Il 27 dicembre 1943 Zoagli subì il primo bombardamento da parte delle truppe alleate, l’obiettivo era quello di abbattere il viadotto ferroviario per impedire la ritirata tedesca, ma dopo 4 bombardamenti il risultato fu la distruzione di tutto il centro cittadino.

La ricostruzione fu figlia di quell’ ibrido stile razionalista che era in voga nell’epoca fascista e che ha ridisegnato Zoagli in modo diverso, rimane a testimonianza del vero vissuto della nostra località la zona ovest: Via XX Settembre che è d’altronde parte dell’antica Via Romana.

Torre Saracena di Levante

La Torre Saracena di Levante è un piccolo gioiello incastonato nella roccia.

Villa Canevaro

Costruita nel 500 per la difesa contro i pirati, fu modificata nei secoli fino ad assumere, nel 1800, l’aspetto attuale.

Recentemente restaurata, è sede di mostre ed incontri artistico-culturali.

E’ inoltre possibile celebrarvi matrimoni civili.

Torre Saracena di Ponente e Villa Canevaro

Costruita anch’essa nel 1500, la Torre di Levante è stata in seguito affiancata da costruzioni volte ad ospitare le guarnigioni di controllo al tempo delle epidemie di peste.

Trasformata in residenza signorile, oggi fa parte del circuito delle Ville Patrizie del Genovesato, residenze storiche di alto valore artistico e paesaggistico.


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