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Breve storia di Zoagli

 Zoagli fu abitata già  dal IV secolo a.C. da antiche popolazioni liguri che vivevano di pastorizia e abitavano in strutture di pietra, legno e fogliami all'interno di spazi pianeggianti posti su crinali, delimitati da mura in pietra, chiamati "castellari".

In Zoagli si identificano ancora due siti: il Castellaro, una zona vicina alla chiesa di S.Pantaleo dove sono stati rinvenuti alcuni reperti ceramici dell'epoca, ed il monte Castello.

Il territorio dell'attuale Comune di Zoagli fu, da allora, sempre abitato : nel periodo romano, nel II secolo a.C. fu costruita la Via Aemilia Scaura ( continuazione della Via Aurelia) che attraversava il territorio da est ad ovest. Lungo questo tracciato erano presenti due statio romane; la prima era situata accanto all'attuale chiesa di S. Pantaleo (costruita, poi, nel 1200. Inizialmente presentava un portico laterale per la sosta di pellegrini e viandanti ) .Un altro insediamento romano, un castrum, si trovava invece a S.Pietro nelle vicinanze del'attuale chiesa, dove si conserva un'urna cineraria trovata nel sito, appartenuta ad un tesserario romano. Nella Tavola Peutingeriana, dell'epoca romana, Zoagli viene chiamata " ad solaria", ossia posto soleggiato.

I primi ad evangelizzare il territorio sono i monaci di S.Colombano di Bobbio, seguiti poi dai  Vescovi Ambrosiani che nel 543, da Milano si trasferiscono a Genova, e da qui influenzano, con la loro presenza, la religiosità nelle zone costiere di levante, compresa la zona oggi denominata appunto S.Ambrogio.

 Nel 643 il re Longobardo Rotari giunge in Zoagli e nella zona sotto il Castellaro crea un distaccamento militare contro i nemici bizantini: il luogo oggi è chiamato Marina di Bardi. 

Ormai tutto il territorio è insediato da piccoli borghi, compreso il piccolo agglomerato nato in basso sulla costa: Zoagli. Alla fine del 900 tutta la Riviera è assalita dalle scorrerie dei pirati di Frassinetto ( attuale Saint.Tropez) e la popolazione cerca riparo in alto sulle colline.

Già all'epoca della Prima Crociata (1096-1099) tra i zoagliesi si distingue il capitano Giovanni Merello che, comandante di 12  galee ed un galeone genovesi contribuisce alla conquista della città di Antiochia. Nel 1098 porta a Genova, dalla chiesa di Mira, nella regione di Licia, nell'Asia Minore, le ceneri di S. Giovanni Battista che dona a Genova: il fatto porta i genovesi a dedicare la città al Santo, nominandolo patrono. Parte delle ceneri, viene lasciata dai consoli della Repubblica alla chiesa di S.Martino di Zoagli. Nel 1619 con l'istituzione della nuova parrocchia di Semorile, dedicata a S.Giovani Battista la parrocchiale di Zoagli  divide le ceneri con la stessa. 

A quel tempo l'economia di Zoagli si basa sulla pesca, sulla raccolta del corallo, sui trasporti marittimi, sull'agricoltura sostenuta dalla costruzione di terrazzamenti a"fasce" e la contemporanea coltivazione dell'olivo, che man mano ruba spazio alla macchia mediterranea. I tessitori lucchesi transitano sul nostro territorio per raggiungere il porto di Genova per rifornirsi di seta e, con questi nuovi contatti, a Zoagli si impara a tessere seta. 

Intanto,   l'intero territorio  del Comune di Zoagli, diventa parte del feudo dei Fieschi con il nome di Joagi: rimane ancora visibile in Via Pietrafraccia un vecchio mulino che fece parte dei beni di Papa Adriano  V.

Con l'affermarsi della supremazia della Repubblica di Genova, intorno al XIII secolo, anche Zoagli passa sotto il dominio della stessa. La famiglia Zoagli che condivide lo stemma con il nostro Comune, si  trasferisce a Genova. Annovera tra i suoi figli due Dogi tra cui  Battista eletto con altissima maggioranza nel 1561, notevole diplomatico e scrittore. Un altro valoroso esponente della famiglia, Gotifredo Zoagli, sottomette la Corsica e amministra diversi territori liguri per la Repubblica concludendo la sua carriera come Console di Caffa.

Da ricordare che, in epoca ben successiva  nel 1827, da Adelaide Zoagli, amica d'infanzia di Giuseppe Mazzini e nobile attivista risorgimentale nei salotti genovesi e milanesi, nascerà Goffredo Mameli  che sarà l'autore dell'Inno d'Italia, che ancora giovane morirà, quale patriota, in seguito alle ferite riportate nella battaglia della presa di Porta Pia.

Il 4 luglio 1549 Thorghud Reis, chiamato Dragut, violento e sanguinario pirata africano, assale Rapallo e, poi, a seguire altri centri rivieraschi. Le comunità locali si organizzano per la difesa, istituendo guardie e guardiole lungo i crinali e costruendo torri e castelli di difesa sulla costa. A Zoagli si costruiscono le due Torri ai lati dello scalo che sono così denominate "saracene". Nei secoli successivi, debellata la pirateria, le stesse sono attrezzate per la difesa sanitaria, nell'allontanamento delle barche degli appestati.

Nella prima metà del '500 opera in riviera e Genova il pittore zoagliese Teramo Piaggio: bellissimi i suoi affreschi in N.S.delle Grazie a Chiavari  e quelli dipinti nell'Oratorio di S.Caterina in Zoagli, distrutti insieme all'oratorio a fine '800, per il raddoppio della linea ferroviaria. Anche il figlio Agostino fu un ottimo pittore.

Il 2 luglio 1557 su un'altura di Rapallo appare la Madonna ad un contadino: questo fatto segnerà l'inizio di una venerazione forte e ancora oggi fervente di tutti i fedeli abitanti nelle vicinanze. Molto sentito il culto a Zoagli e frazioni, che nel tempo affidarono la loro salute e i loro desideri alla Madonna di Montallegro, con atti di devozione e voti. A Zoagli è sempre stato molto profondo il legame devozionale con la Madonna, tanto da superare in ogni Parrocchia la venerazione dei Santi Patroni. All'inizio dell'800  viene costruito anche un piccolo Santuario sulle pendici del M.te Anchetta dedicato a N.S. Causae Nostrae Laetitie ed, ultimamente, nel 1986 è stata inabissata, sui fondali di fronte alla Passeggiata a Mare di Levante, una Statua in bronzo denominata " Madonna del Mare", quale protettrice della gente di mare.

Dopo l'epidemia di peste del 1580, Genova apre le porte ai tessitori della riviera. Inizia così una proficua collaborazione tra i setaioli genovesi e i tessitori zoagliesi: da Genova arriva seta grezza, da Zoagli ritornano preziose tele di velluto liscio e di velluto operato dei più diversi colori. Quindi in Zoagli si praticano tutte le diverse fasi di lavorazione: dalla tintura, alla preparazione dei rocchetti, dall'orditura del telaio e alla tessitura vera e propria. Si arriva a migliorare ogni tecnica e a "inventare" nuove lavorazioni come il velluto operato soprarizzo che consta in due passaggi, il primo di annodatura ed il secondo di taglio per rendere la tela più ricca e con effetto bicromo. O come il velluto "giardino" tessuto con ordito di diverso colore per ottenere un tessuto policromo, appunto come un giardino.

Ma la lavorazione che distingue Zoagli è l'altissima qualità del suo velluto liscio nero, un tessuto unico per la sua ricchezza di fili e per la perfetta colorazione, tessuto usato per la confezione degli abiti dei nobili europei. Si tesseva anche un particolare tipo di velluto double-face, da un lato nero e dall'altro rosso. I velluti operati sono stati usati soprattutto, come tappezzerie nei palazzi genovesi e nelle corti europee.

Alla fine del '700, con il crollo della Banca della Seta di Milano, il lavoro del tessitore perde di prestigio e di valore economico, i giovani si allontanano dai telai e questi vengono riutilizzati dalle donne, che si accontentano di una paga minore. Nasce così la grande avventura del lavoro femminile al telaio, gestito insieme con i doveri di famiglia e della coltivazione dei terreni agricoli sempre affidati a loro ed ai vecchi, mentre le forze giovani vengono utilizzate nella marineria.

Alla fine dell'800 si contavano più di 1200 telai dislocati nelle abitazioni zoagliesi, tutti adibiti alla tessitura di sete e velluti di seta.

Nel 1609 Zoagli viene a far parte del Capitaneato di Rapallo, distaccandosi dalla precedente giurisdizione di Chiavari. Nei secoli successivi subisce, sempre legata a Rapallo, le vicende storiche che attraversa Genova: le pressioni austriache del '700 e il dominio Napoleonico che porta anche alla adozione, nel 1805, della lingua francese quale lingua ufficiale. Nel luglio del 1806 passa da Zoagli Papa Pio VII, che fermatosi nella chiesa di S.Pantaleo, beve acqua in un bicchiere che ancora oggi viene conservato nella medesima chiesa.

Dopo il Congresso di Vienna la Liguria  passa sotto il Regno di Sardegna  e nel 1815 i Savoia creano il Ducato di Genova. A Zoagli in quel tempo esisteva una capace marineria, costituita da parecchi bastimenti che, proprietà di famiglie zoagliesi quali i Canevaro, Raggio, Someri, Vicini; Chichizola e altri. Nella seconda metà dell'800, dopo la I Guerra di Indipendenza,  il Conte  Giuseppe Canevaro, che collabora a livello economico e politico con i Savoia offre il suo aiuto a sostegno dell'Unità d'Italia e con Cavour organizza, tra l'altro, il trasferimento dei soldati di Napoleone III da Mentone a Genova sui suoi bastimenti. Il legame con la Casa Savoia rimane forte tanto che la famiglia Canevaro accederà al titolo di Duca ed un figlio di Giuseppe, Felice Napoleone alla fine dell'800 ricoprirà posti di prestigio militare e politico a Roma, prima come Ammiraglio e poi come Ministro della Marina e degli Esteri.

Le vie di comunicazione sono ancora le strade mulattiere e il mare, nonostante nel 1820 si sia completato il tratto di camionale Genova- Sarzana  (nel tracciato dell'attuale Via Aurelia che venne chiamata Strada Reale di Levante. Al tempo esiste ancora un collegamento settimanale con Genova realizzato con una feluga, una barca con vela, che presta servizio fino al 1869 quando si inaugura la nuova linea ferroviaria Genova-Sestri Levante.

Le attività lavorative vertono  sulla tessitura della seta, esistono piccoli opifici e continua la tradizionale tessitura a domicilio, la navigazione e la marineria, l'agricoltura e la pesca e chi non riesce a trovare lavoro emigra verso l'America. Con l'arrivo della ferrovia a Zoagli inizia la stagione turistica. Zoagli era stata già, nei secoli precedenti "scoperta" da ricche famiglie genovesi che qui costruirono bellissime ville per soggiorno estivo, quali i Sauli, gli Spinola, i Durazzo. 

Nel 1900 l'Albergo Nave,un imponente edificio di foggia liberty, inizia l'attività e ospita nobili europei e turisti soprattutto inglesi, svizzeri, francesi e tedeschi che amano la tranquillità e la riservatezza. Zoagli fu frequentata e abitata da tanti artisti quali Nietsche, Tosi, Kandinskj, Sem Benelli, Ezra Pound.

Di quel periodo restano a Zoagli due splendide e particolari abitazioni: Villa Merello del Coppedè e il Castello di Sem Benelli dello scenografo dell'autore, arch. Mancini. Sempre del primo novecento è la costruzione della Palazzina dei Velluti dove aveva sede la Società dei Velluti. Su iniziativa di un gruppo di famiglie zoagliesi viene costruita la Passeggiata a Mare di Levante: Lungomare Canevaro, un sentiero di roccia che si snoda sugli scogli in prossimità del mare.

I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, pianificati dalla RAF con l'intento di demolire il Ponte ferroviario per ostacolare la ritirata dei tedeschi, distruggono di fatto tutto il centro cittadino, procurando una sessantina di vittime civili.

Zoagli, figlia della ricostruzione postbellica ha perso, in parte, il carattere di antico borgo marinaresco mantenendo però una forte identità legata al mare e alla terra, con paesaggi di rara bellezza e con il piacere di donare al visitatore un'accoglienza raffinata e riservata in un ambiente curato e arricchito da nuove opere pubbliche che ne hanno reso più fruibile il territorio.