Scheda III: Scoglio: Cappella di Sant’Antonio

Nell’estremità sud del muro di cinta della Villa Campodonico si trova inclusa una piccola cappelletta. Visibili dalla strada risultano i soli prospetti sud e ovest. L’edificio presenta una pianta quadrangolare, con un corpo aggiunto sul lato ovest; l’alzato è costituito da una semplice muratura intonacata in pietra a spacco con inserti e zeppe in mattoni. Sopra la parete ovest è costruita una piccola edicoletta con campana.

facciata della cappella

La copertura esterna è a due spioventi, in tegole di laterizio. La facciata è allineata alla cinta stessa e all’ingresso posto immediatamente a est e si presenta in forme molto semplici e simmetriche. In basso due aperture ellissoidali sbarrate da griglie in ferro, presumibilmente aperte per consentire ai passanti il lascito di elemosine, permettono una forma di comunicazione fra esterno e interno.

Allineato al portale d’ingresso rettangolare, al centro della facciata, si apre nella parte superiore della facciata un grande oculo vetrato a quattro lobi, per l’illuminazione dello spazio interno.

La facciata è impreziosita da un elegante trattamento decorativo in stucco, replicato e arricchito nell’adiacente e già citato portale (le volute ai lati della cimasa del portale stesso e il movimento curvilineo ascendente dell’ingresso riprendono i motivi decorativi sopra l’architrave della cappelletta): potrebbe essere, questo, indice della coevità delle due strutture o, quantomeno, di un riassetto architettonico e decorativo unitario dell’area.

La relazione pastorale di monsignor Bosio del 1582 non registra la cappella di Sant’Antonio, né essa viene citata nel censimento dei beni immobili a scopo fiscale eseguito nel 1641, la Caratata. Questa seconda fonte, tuttavia, risulta meno indicativa perché gli edifici religiosi erano beni “franchi”, esenti da tasse e quindi non ne era prevista la registrazione.

fianco della cappella

La descrizione eseguita nella Caratata del complesso monumentale in località "costa dei Merelli", corrispondente con l’area oggi di proprietà Campodonico (cfr. scheda XII), risulta peraltro molto dettagliata (ne vengono ricordati tutti gli elementi principali, le case, la villa con torre, la cinta), e sembra singolare la mancata menzione di un brano architettonico come la cappella.

L’ipotesi di una posteriorità della stessa trova rispondenza anche sul piano stilistico, per la presenza di un tipo di decorazione di gusto già settecentesco, lievemente “rococò”.

I Remondini riportano notizie della "Cappella pubblico-privata intitolata a S. Antonino, di proprietà della famiglia Della Torre, dal 1746; dal 1826 l’edificio religioso, che presumibilmente segue le sorti della proprietà della villa, risulta appartenente ai Sauli, insediati in situ ancora negli anni 20 del 900.

Non è nota l’epoca del passaggio alla famiglia Campodonico, tuttora proprietaria del complesso, non essendo stato possibile effettuare una ricerca d’archivio nel merito.

BIBLIOGRAFIA

1582

BOSIO F., Liber visitationum et decretorum Illustrissimi et Reverendissimi Domini Francisci Bosii visitatoris Apostolicis Civitatis et Diocesis Genue anni 1582, Archivio di Stato di Genova, ms. n. 547, cc. 376-377.

1641

Rapallo quartiere di Borzoli Capelle S. Martino S. Ambrogio S. Maria San Maurizio, msc. dell’Archivio di Stato di Genova, magistrato comunità 765, c. 67 r.

1888

A. e M. REMONDINI, Parrocchie dell’Arcidiocesi di Genova, vol. IV, Genova, P. 124

1921

L. GRAVINA, Rapallo e golfo Tigullio, Chiavari, p. 72.

1992

G. V., Una storia d’altri tempi. Nell’Ottocento i Marchesi Sauli in villa a Zoagli, "La Piazzetta", a. II, n. 6, giugno, p. 8.

 

REDATTO DA:Silvia Vallini

REVISIONATO DA:Colette Bozzo Dufour

DATA:22/2/2002